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Monte Pania Secca

Detta anche Paniella e Mammellone, è alta 1711 metri ed è il punto culminante del contrafforte che si stacca dalla Pania della Croce, alla quale è collegata da un lungo crinale con forme antropomorfe, detto "Uomo Morto", in mezzo al quale spicca il cosiddetto "Naso".
Dalla sua cima il panorama si estende verso le altre vette del gruppo delle Panie e le altre cime delle Alpi Apuane, verso la Lucchesia, il Valdarno e le colline della Toscana meridionale, verso l'alto crinale dell'Appennino tosco-emiliano e verso la Garfagnana.

Vicino alla Pania Secca è possibile ammirare l'area della Vetricia, una zona dominata da estesi fenomeni di carsificazione, sia superficiali sia profondi, che si sono creati come conseguenza delle abbondanti precipitazioni anche nevose e soprattutto della natura carbonatica e dell’intensa fratturazione del substrato roccioso. Grazie a questi processi, in questa zona è possibile osservare un interessante fenomeno carsico di superficie: i "campi carreggiati" o "campi solcati", dal tedesco Karrenfeld.

Alla base di una lunghissima cresta, chiamata Gialunga, che dalla Pania Secca arriva al paese di Fornovolasco, si trova la Grotta del Vento, una tra le più importanti grotte turistiche d'Europa e presenta tutti i fenomeni del carsismo sotterraneo. In passato veniva chiamata anche Buca del vento in quanto fino al termine dell'Ottocento della grotta si conosceva solo la forte corrente d'aria fredda che usciva durante l'estate dal suo piccolo ingresso e che, convogliata all'interno di una capanna, veniva utilizzata dagli abitanti della vicina borgata di Trimpello per tenere in fresco i cibi.

LEGGENDA DELLA PANIA SECCA

In un tempo lontano, dove oggi si eleva la vetta brulla e rocciosa della Pania Secca, si trovavano ampi prati e folte brughiere. Era un luogo ricco di pascoli che si estendevano a perdita d’occhio e che appartenevano ad un pastore molto ricco.
Un caldo giorno d'estate il Signore volle visitare quell’uomo per mettere alla prova la sua generosità. Bussò così alla porta dell’umile capanna per chiedere un po’ d’acqua. A quei tempi l’acqua scarseggiava, non c’erano molte sorgenti in giro e l’acqua veniva trasportata dai pastori alle loro capanne con molta fatica.

Il ricco pastore guardò male lo straniero che stava alla porta stremato dalla fatica e gli disse di allontanarsi subito. Poi aggiunse con voce disprezzante: "Preferirei rovesciare tutta l’acqua della cisterna sul prato, piuttosto che dare da bere ad un vagabondo come te".
E subito dette ordine ai suoi servi di versare il prezioso contenuto della cisterna di legno sull’erba.

Gesù lo guardò e gli disse:
"Il tuo gesto richiama in questo luogo la collera di Dio"
E se ne andò come la nebbia che si scioglie nella valle. Il pastore rimase molto stupito dalle parole dello straniero e guardò il cielo dove nuvole minacciose andavano addensandosi intorno alla montagna. Cominciò subito a piovere molto forte e ogni goccia che toccava i prati si trasformava in una pietra; in poco tempo sui vasti pascoli si alzò una montagna fatta di grosse pietre, dove ancora oggi non spunta nemmeno un filo d’erba e l’acqua è difficile da trovare. Era nata la Pania Secca.

 


 

Pania Secca


 

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